L’Unione Europea ha tra le sue attività quella di promuovere l’inclusione sociale, lo sviluppo urbano e rurale, l’innovazione, la ricerca, l’occupazione e la coesione economica e territoriale, e lo fa mediante l’erogazione di finanziamenti. L’accesso a questi finanziamenti è subordinato all’approvazione del relativo progetto che deve essere presentato orientandosi tra i diversi bandi disponibili. Si tratta di opportunità preziose da cogliere per ottenere fondi necessari per lo sviluppo di progetti e attività particolarmente importanti per le organizzazioni e per le comunità/territori di riferimento.
Introduzione ai fondi europei
Quando si parla di fondi europei è doveroso distinguere tra i fondi a gestione diretta e quelli a gestione concorrente. I fondi a gestione concorrente sono gestiti dai governi nazionali (centrali e regionali) attraverso un sistema di governance condivisa. In questo caso si può accedere a molteplici fondi strutturali e d’investimento tra i quali i più noti per il periodo 2021-2027 sono: fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), fondo sociale europeo plus (FES+), fondo di coesione (FC), fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e l’acquacultura (FEAMPA).
I fondi a gestione diretta, invece, sono gestiti dalla Commissione Europea e in questo caso si distinguono in appalti e sovvenzioni. Gli appalti (Call for tender) prevedono la partecipazione a una gara d’appalto indetta da un’istituzione europea dove il richiedente che ha presentato la proposta migliore riceve quanto previsto dal bando. Le sovvenzioni (Call for proposal) è una modalità che prevede la presentazione di un progetto redatto secondo parametri e indicazioni precise. A questa seconda tipologia sono dedicate la maggior parte delle risorse europee.
Come si presentano i progetti europei e chi può realizzarli
In base al tipo di bando si configurano diversi destinatari che possono accedere ai fondi europei. Questi possono essere rivolti a giovani e ricercatori, ma anche piccole e medie imprese, ONG e organizzazioni della società civile, imprese rurali e agricoltori.
Un aspetto importante su cui porre l’attenzione riguarda i soggetti che possono presentare i progetti europei per l’accesso ai fondi. Al di là del rispetto dei requisiti e delle indicazioni presenti nel singolo bando generalmente per sia per i fondi a gestione concorrente che per quelli a gestione diretta l’organizzazione che presenta il progetto è chiamata a costituire un consorzio su base nazionale o internazionale con altri partner.
La realizzazione dei progetti europei deve poi sempre partire da un’attenta valutazione non solo della fattibilità di quell’idea ma anche dalla pertinenza al fabbisogno a cui risponde e la sua capacità innovativa di risposta al problema, e alla pertinenza con gli obiettivi delle più alte strategie europee. Infatti è indispensabile verificare se quel progetto non sia stato già finanziato in passato o se nel mercato non esistano già delle soluzioni simili. Questo è necessario sia perché i progetti europei richiedono un’analisi dello stato dell’arte ma anche perché così si massimizzano le opportunità di ottenere il finanziamento richiesto.
Senza sottovalutare come un’analisi di questo tipo consente di comprendere quali sono le esigenze del mercato andando a individuare le innovazioni già disponibili e le necessità del settore di riferimento. In questo modo si valuta la reale efficacia e incidenza dell’innovazione proposta o si può accelerarne l’innovazione partendo dai risultati ottenuti dai progetti precedenti. Inoltre si possono individuare potenziali fornitori, partner e stakeholder tecnologici o commerciali da coinvolgere nel progetto.
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